domenica 17 maggio 2009

Aborto: chiariamo alcune cose

In questo post voglio sfatare un po' di miti sull'aborto, e mostrarvi il più grande errore che l'uomo possa fare su questo argomento. Partiamo dai miti più comuni (per tutti questi miti potete fare le vostre ricerche scientifiche e non, e troverete anche voi che sono dei miti):
1. chi è a favore dell'aborto è come chi è a favore della pena di morte: questo concetto non sta ne in cielo ne in terra perché nel primo caso si parla di fermare una gravidanza, ossia eliminare un'entità non cosciente nel grembo materno nel secondo caso si parla di uccidere una persona cosciente. Quindi due cose che sono lontane anni luce una dall'altra.
2. L'aborto causa il cancro: nessuno studio collega in modo scientifico le due cose.
3. Le foto di feti morti delle campagne contro l'aborto: la maggior parte sono finte e quelle vere sono di aborti terapeutici e naturali di feti oltre le 30 settimane.
4. Il feto prova dolore: il feto non può provare dolore perché fino al terzo trimestre non ha la corteccia celebrale formata ergo non può sentire dolore. (ricordiamo l'aborto si pratica entro i primi 3 mesi nella maggior parte dei Paesi civili)
5. Il feto prende coscienza all'ottava settimana: sebbene il feto sviluppi un minimo di sistema celebrale dalla settima settimana, prima del terzo trimestre non sviluppa coscienza, alcuni scienziati dicono addirittura che è incapace di emozioni come le conosciamo noi anche nel terzo trimestre, e c'è la possibilità che il feto rimanga incosciente fino alla nascita.
6. Vietare l'aborto porta alla diminuzione della pratica di questo: falso perché dove è illegale per legge, viene comunque praticato illegalmente.
Passiamo ad analizzare il mito più grosso: la vita comincia dal concepimento. Assolutamente falso perché vita è scientificamente anche la singola cellula come lo spermatozoo o l'ovulo. Ogni cellula è un essere vivente quindi questo cosa vuol dire?
Primo: che se la cellula è vita come lo è il feto, spermatozoi e ovuli dovrebbero avere pari diritto con il feto, quindi anche la morte di un solo spermatozoo (e nel concepimento ne muoiono milioni) dovrebbe essere ritenuta illegale, amorale e un atroce peccato.
Secondo: se sono vita sia la singola cellula che l'embrione come si fa stabilire chi è più vita o chi è degno di essere salvato o no?
Parlando direttamente ai religiosi: Dio ha stabilito che il feto è vita e la cellula no? se lo ha fatto dove lo ha scritto (Vangelo e Bibbia)? se è un argomento così importante come mai Gesù Cristo non ne ha parlato? se ogni hanno viene fatto un tale genocidio (si parla di miliardi di morti) come mai Dio non ha fatto ancora niente (per molto di meno fece diluvio universale e spazzò due città come Sodoma e Gomorra)? ma soprattutto perché non vi battete altrettanto contro tutti gli omicidi di esseri viventi e uomini che si commettono ogni giorno invece di battervi per esseri che non sono mai vissuti?
Passo ad analizzare l'argomento parlando di libertà. L'aborto come prima cosa è una scelta, una scelta che prende la donna che rimane incinta. Per effettuare questa scelta la donna deve essere libera, non c'è scelta senza libertà. Per stabilire se una scelta è possibile o è permissibile bisogna vedere se questa lede il rispetto di qualcuno. Nel qual caso lo fa? La risposta è assolutamente no perché:
Primo: l'unico qualcuno non esiste perché il feto non è "qualcuno", non è neanche un bambino infatti si chiama feto.
Secondo: il feto è interpellabile?, no ovviamente perché non ha coscienza ne ragione, quindi la scelta della donna che abortisce non è una scelta sopra un'altra scelta (cioè quella del feto o della "vita") ma è l'unica scelta.
Terzo: la scelta della donna chi influenza? influenza la sua vita (e quella dell'eventuale marito, compagno ecc.) e basta, quindi deve essere libera di scegliere come gestire la sua vita.
Analizzando l'argomento dal punto di vista "vita umana", tralasciando quanto già detto prima riguardo al concetto di vita, nella mente dei contrari all'aborto, che lo vogliano negare o no, esistono questi due tipi di uguaglianze vita=embrione=feto o embrione=feto=bambino. Queste uguaglianze non stanno ne in cielo ne in terra perché:
- la prima regge quanto cellula=vita=embrione=feto ma siccome anche la cellula è vita, l'embrione sono più cellule, e il feto ancora di più, una cellula non può essere uguale ad un'ammasso di cellule, o un sistema complesso di cellule come l'embrione o il feto; quindi o la cellula non è vita o la cellula è vita ma ha pari diritti di feto ed embrione e bambino appena nato ecc. quindi si ritorna al discorso fatto prima. Quindi l'uguaglianza non regge.
- la seconda uguaglianza non regge perché embrione, feto e bambino si possono tradurre come "quel che potrebbe essere", "quello che sta per essere", "quello che è". L'embrione è l'incipit di qualcosa che deve ancora avvenire, è come lo spartito musicale di un concertista che deve ancora suonare in un concerto che non è ancora iniziato; il feto è il percorso che fa il concertista per arrivare dove suonerà, cioè è una fase intermedia fra l'embrione e il bambino nella quale c'è una "costruzione" in atto, in cui si sta costruendo il bambino; infine "quello che è", il bambino è il concerto. Può essere lo spartito uguale al concerto? Può un percorso intermedio essere la stessa cosa della fine di quel percorso? "Quel che poterbbe essere" può essere "quello che è" o anche solo "quello che sta per essere"? Ovviamente, logicamente e scientificamente no. La fine non può essere l'inizio. Cosa hanno in comune realmente embrione, feto e bambino? solo il DNA. Solo questo elemento basta per dire che due entità sono uguali? Scientificamente no. Quindi neanche questa seconda uguaglianza regge.
Qualcuno potrebbe obbiettare "per noi è vita, o almeno quella umana che ci interessa, dal concepimento in poi", allora andando oltre la Scienza perché questa affermazione non ha nulla di scientifico, vi chiedo come lo avete stabilito, su quale ragione? se la vostra risposta è derivante dalla religione, quindi non dalla ragione, vi posso rispondere che siccome io non credo i vostri valori religiosi vi indicano di rispettare il mio pensiero diverso quindi non potete negarmi la libertà di scelta. Siccome non portate nulla di scientifico come prova della vostra tesi è altresì vero che la vostra parola non varrebbe perché solo la Scienza vi ha fatto sapere dell'esistenza del feto o dell'embrione, non potete, usando l'intelligenza e la logica, prendere dalla Scienza solo quello che vi conviene. Se è la Scienza ad avervi detto che esistono queste fasi della gravidanza, allora sarà solo la Scienza a stabilire quando si parla di vita.
Vi domando cos'è per voi il concepimento? di cos'è frutto? Per me dovrebbe essere frutto di amore. Se una bambina di 9 anni viene stuprata dal padre e rimane incinta, quella vita che porta in grembo di cosa è frutto? della violenza più schifosa, e voi volete far nascere il frutto della violenza? e se quel bambino nasce, sempre se non muore prima la bambina per complicazioni di una gravidanza in un'età troppo giovane, glielo dite di chi è figlio? e di quale intento? e come glielo dite? e voi fareste rischiare la vita ad una povera bambina che ha avuto pure l'atroce sfortuna di essere violentata da chi l'ha messa al mondo, per una scelta che non ha mai fatto o capito di poter anche solo fare (di avere un figlio) ? con quale coraggio fareste vivere questa tortura ad una bambina? per voi è più importante la vita reale della bambina o quella di qualcosa che ancora non è venuto al mondo? per voi credenti più convinti la vita non è un bene disponibile, no? allora vuol dire che la vita non è un dono di Dio perché quando qualcuno fa un regalo non lo fa con l'intenzione di averne ancora dopo il controllo, non sarebbe un regalo. Vi invito a fare un esame di coscienza perché chi nega l'aborto non lo nega soltanto per chi per errore rimane incinta ma anche per chi subisce violenza. Negare la scelta dell'aborto alla donna che subisce violenza vorrebbe dire farle vivere un'altra violenza. E se anche fosse per errore, perché non si potrebbe rimediare all'errore anche quando ci sono le possibilità? Ma secondo voi un figlio concepito non per amore come potrà vivere? E poi siate sinceri con la vostra intellingenza e i vostri occhi, se guardate un feto di 3 mesi avete la stessa sensazione di vedere un bambino che succhia il latte dalla madre? Vedete la stessa cosa?

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